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sabato 7 luglio 2012

La radio: dalle origini alle off-shore (parte terza)

Nel 1952 lo stato e la Rai firmarono una convenzione di durata ventennale che segnò anche il passaggio delle azioni di maggioranza della Rai stessa verso l’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale). Con questo passaggio, di fatto, divenne il governo l’organo incaricato di nominare la dirigenza della Rai e l’azienda diventò ben presto oggetto di confronto e di scontro tra i partiti politici. Il 3 gennaio 1954 iniziarono le regolari trasmissioni televisive e la Rai cambiò ancora nome, venne ribattezzata Radiotelevisione Italiana. Per tutti gli anni cinquanta e sessanta la radio offrì programmi di grande successo destinati ad essere ripresi e adattati anche per la televisione, aumentarono progressivamente le ore di trasmissione dedicate ai ragazzi (Per voi Giovani) e agli sportivi (Tutto il calcio minuto per minuto), nacquero il Giornale radio e celebri programmi musicali (Hit Parade) e d’intrattenimento (La Corrida). Nel corso degli anni sessanta, in Italia giunse però un nuovo fenomeno, quello delle radio estere ovvero radio che trasmettevano da paesi vicino al nostro ed in lingua italiana, le cui trasmissioni venivano captate dagli apparecchi presenti sulla nostra penisola. Su tutte ricordiamo Radio Lussemburgo e Radio Montecarlo, in particolare per quest’ultima tre furono i fattori che le permisero di essere apprezzata in Italia: il primo riguardò sicuramente il carattere evocativo che questa radio portava con se, Montecarlo è infatti il luogo della Costa Azzurra, un luogo distante ma potenzialmente raggiungibile per gli italiani che stavano vivendo gli anni del boom economico, il secondo fattore d’interesse fu la musica perché Rmc trasmetteva tutte le canzoni che la Rai di quegli anni invece censurava, il terzo fattore di successo era legato agli animatori della radio che utilizzavano un linguaggio informale, giocoso e solare. Grazie al clima di contestazione che si venne a determinare nel 1968, in Italia si cominciò a mettere in discussione il modello monopolistico di gestione della radiotelevisione a vantaggio di un nuovo modello che potesse soddisfare gli interessi di altri gruppi politici, sociali e religiosi. Fu così che già nel 1970 era possibile riscontrare la nascita di due radio libere ovvero Radio Gap vicina al gruppo extraparlamentare di Lotta Continua e Radio Sicilia Libera ma entrambe vennero messe immediatamente a tacere; l’anno successivo riuscì a trasmettere per la prima volta Telebiella ma già due anni dopo venne fatta chiudere. Nel dicembre del 1972 intanto la concessione tra Rai e Stato venne prorogata mentre il grande movimento d’opinione a favore della fine dell’esperienza monopolistica vide realizzare il suo desiderio di informazione plurale grazie ad una sentenza definitiva della Corte Costituzionale del 1976 emanata a seguito di altri due pronunciamenti in materia effettuati dalla Corte stessa nel 1974. Secondo questi provvedimenti anche i privati potevano trasmettere in “ambito locale” vale a dire su un bacino di ascolto che non superasse i 150.000 abitanti . L’anno precedente invece passò alla storia come l’anno della riforma Rai in cui si poté assistere alla “perversa” pratica della lottizzazione ovvero le decisioni relative all’azienda passavano dalle mani del governo a quelle del parlamento, in pratica, ogni canale televisivo “ruotava” intorno a logiche di partito. Gli anni settanta, anni bui per la storia della nostra Repubblica, caratterizzati dall’emergere della violenza dei gruppi estremisti di destra e sinistra e più in generale del proliferare degli “attacchi allo Stato” da parte dei gruppi terroristici, per il mondo radiofonico furono segnati dall’emergere di nuovi modelli di radio, ovvero quelle radio che avevano come obiettivo quello di fare controinformazione rispetto a quella istituzionalizzata. Fu in questo periodo che nacquero Radio Onda Rossa, Radio Radicale, Radio Alice ed in un paesino sperduto della provincia di Palermo, Cinisi, si affermò l’esperienza di Radio Aut di Peppino Impastato di cui in seguito parleremo più approfonditamente.

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