mercoledì 11 luglio 2012
La leggenda di Radio Caroline (prima parte)
Con l’effettiva entrata in vigore del provvedimento emanato dal parlamento inglese con il quale si poneva di fatto fine all’esperienza delle radio pirata, tutte le navi e le stazioni radiofoniche vennero smantellate e vendute all’asta. Soltanto un gruppo di persone credeva ancora nel progetto della radiofonia libera, il gruppo di Radio Caroline. Nell’arco di tempo compreso tra il 1968 e il 1972 le due navi che ospitarono Radio Caroline Nord e Radio Caroline South, la Mi Amigo e la Caroline, furono vendute all’asta e le apparecchiature totalmente smontate e abbandonate. Il principale problema da risolvere, se si voleva riattivare Radio Caroline, era quello di trovare importanti finanziatori capaci di coprire gli alti costi di gestione. Nel caso della radio in questione il finanziamento più importante arrivò dall’Olanda che permise allo staff di Radio Caroline di riacquistare la nave Mi Amigo e, dopo mesi di lavoro per riparare impianti e antenne, tornare in azione esattamente il 5 settembre 1972 , trasmettendo a largo delle coste olandesi.
Solo l’anno successivo però le trasmissioni ripresero in maniera regolare perché con quattro anni di inattività gli impianti avevano subito danni notevoli, tali da impedire il ripristino delle trasmissioni nel breve periodo. Rispetto agli anni sessanta la programmazione cambiò notevolmente, la maggior parte dei dj di Radio Caroline erano hippie e molto spesso mandavano in onda solo e soltanto musiche psichedeliche, inoltre venivano anche affrontati temi nuovi come gli insegnamenti della non violenza di Mahatma Gandhi oppure si parlava del movimento antirazzista i cui primi passi furono mossi grazie alla figura carismatica di Martin Luther King assassinato nell’aprile del 1968. In poco tempo, gli ascolti di Radio Caroline si moltiplicarono a tutto svantaggio della Radio Bbc One, i giovani preferivano gli hippie e i loro nuovi temi su cui discutere e ragionare. Fu nel corso del 1974 che il governo olandese emise una severa legge contro le stazioni pirata, e nell’anno successivo tutte le stazioni illegali furono costrette a spostarsi nelle acque internazionali vicine alle coste inglesi. In questo periodo tutti coloro che venivano scoperti a collaborare con le radio off-shore erano perseguibili a norma di legge. Gli anni 1978-1979 si caratterizzarono per una sempre maggiore difficoltà nel reperire investimenti pubblicitari provenienti dagli investitori inglesi, questa situazione determinò una grave crisi economica per lo staff di Radio Caroline che, in occasione della rottura di un generatore elettrico, costò alla radio stessa la chiusura delle trasmissioni per qualche mese ma il peggio arrivò di lì a poco. Nella notte del 20 marzo 1980, durante un temporale, la nave Mi Amigo perse l’ancora ed entrò in collisione con un grosso banco di sabbia, i danni furono irreparabili e la nave che aveva ospitato la più celebre radio pirata di sempre, naufragò a largo delle acque internazionali che la ospitavano. Tutto lo staff dei dj e l’intero equipaggio della nave furono tratti in salvo dalla guardia costiera inglese che dopo essersi sincerata delle condizioni di salute dei naufraghi, li consegnò alla polizia.
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